In uno stile fluido e scorrevole, con molta chiarezza e semplicità pur nella complessità del tema trattato, Stefania Renda ci fa girare il mondo prendendo ad esempio alcune popolazioni dei cinque continenti che ancora oggi si reggono in strutture sociali organizzate sulla base di valori matriarcali, ricollegandole alle civiltà pacifiche dell’epoca paleolitica e neolitica.
Pur nella diversità di alcuni usi e costumi, queste popolazioni presentano un unico comune denominatore, quello di essere delle società egualitarie pacifiche con le madri al centro della società.
Il saggio ci riporta a studi precedenti molto più completi, come Le Società Matriarcali. Studi sulle culture indigene del mondo (1988-2000) (Venexia Editrice, 2013) di Heide Goettner-Abendroth, ma vuole essere una breve sintesi accessibile a tutte/i, come un vademecum utile a ricordarci che le società matriarcali esistono e funzionano; e che non è utopico auspicare un cambiamento della nostra società traendo dal loro esempio un diverso orientamento culturale ed economico, senza pensare di trasferirle tali e quali, ma lasciandoci ispirare.
Ho conosciuto Stefania nel 2013 a Venezia, dove stava per laurearsi in antropologia e dopo il nostro incontro in cui le trasmisi la mia passione per le società matriarcali, decise che la sua tesi sarebbe stata sui Moso/Mosuo. Da allora i nostri scambi sono stati numerosissimi e la sua passione per l’argomento l’ha portata a fare ricerca sul campo fino a intraprendere un dottorato in Cina all’università delle minoranze etniche di Kunming.
E il suo percorso non si fermerà certo qui, la sua curiosità unita alla passione e alle competenze che man mano ha acquisito la porteranno molto lontano.
Francesca Rosati Freeman, , settembre 2020
Stefania Renda nasce a Marsala nel 1989. Siciliana dall’indole curiosa e viaggiatrice appassionata, si laurea in lingua e cultura cinese presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia e, durante la specializzazione in antropologia ed etnologia nello stesso ateneo, inizia a studiare con passione la minoranza etnica cinese dei Mosuo.
Dal 2014 comincia i suoi primi viaggi di ricerca sul campo, durante i quali, vivendo a stretto contatto con i locali, approfondisce il tema dello sviluppo turistico nell’area paesaggistica del lago Lugu abitata da questa minoranza. Attualmente vive e studia in Cina, dove sta conseguendo un dottorato di ricerca in antropologia ed etnologia presso la Yunnan Minzu University di Kunming. Da novembre 2017 ad aprile 2019 ha svolto una ricerca sul campo nei villaggi mosuo di Yunnan e Sichuan, che culminerà nella stesura della tesi di dottorato incentrata sulla cultura mosuo fra tradizione e sviluppo turistico.
Tra i temi d’interesse della sua ricerca vi sono: l’antropologia del turismo, gli stereotipi etnici, gli studi di genere e l’antropologia della parentela.