A partire da Rosa Luxemburg

rosa_luxemburg
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Pubblichiamo un interessante scambio tra Daniela Degan e Giusi di Crescenzo su Rosa Luxemburg come spunto di riflessione.

“Qualche volta ho la sensazione di non essere un vero e proprio essere umano,
ma appunto qualche uccello o un altro animale in forma umana; nel mio intimo
mi sento molto più a casa mia in un pezzetto di giardino come qui, oppure in un
campo tra i calabroni e l’erba, che non… a un congresso di partito.
A lei posso dire tutto ciò: non fiuterà subito il tradimento del socialismo.
Lei lo sa, nonostante tutto io spero di morire sulla breccia: in una battaglia di
strada o in carcere.
Ma nella parte più intima, appartengo più alle mie cinciallegre che ai “compagni”.
E non perché nella natura io trovi, come tanti politici intimamente falliti, un rifugio,
un riposo.
Al contrario, anche nella natura trovo ad ogni passo tanta crudeltà, che ne soffro molto.”
Rosa Luxemburg

Daniela Degan: Secondo Rosa, nella fase imperialista dell’accumulazione del capitale:
“I metodi specifici di lotta in questa fase sono: prestiti esteri, costruzioni di ferrovie, rivoluzioni e guerre.”

I metodi specifici di lotta in questa fase sono: prestiti esteri, costruzioni di ferrovie, rivoluzioni e guerre.
(…) nel processo di emancipazione capitalistica dei paesi arretrati, la rivoluzione è necessaria per far saltare le forme statali ereditate dai tempi dell’economia naturale e della produzione mercantile semplice (e perciò antistoriche) e creare un apparato statale modellato sulle esigenze della produzione capitalistica.
(….) quanto alla guerra, essa è abitualmente l’arma caratteristica di un giovane stato capitalistico per infrangere la tutela dei vecchi, la prova e il battesimo del fuoco della raggiunta maturità capitalistica di uno stato moderno; la riforma dell’ordinamento militare e finanziario appare dunque la premessa dell’autonomia economica.
Lo sviluppo della rete ferroviaria rispecchia quasi perfettamente la penetrazione del capitale nel mondo. Esso è stato soprattutto rapido nel quinto decennio dell’Ottocento in Europa, nel sesto in America, nel settimo in Asia, nell’ottavo e nel nono in Australia, nell’ultimo in Africa.
I prestiti esteri collegati alla costruzione delle ferrovie e agli armamenti accompagnano a loro volta tutti gli stadi dell’accumulazione del capitale: introduzione dell’economia mercantile, industrializzazione del paese e rivoluzionamento dell’economia contadina, (…) trasformazione in capitale del denaro di strati non-capitalistici (risparmi), del denaro come equivalente di merci o del denaro come fondo di consumo, trasformazione di capitale-denaro in capitale produttivo mediante costruzioni ferroviarie ad opera dello stato e forniture militari.

Daniela Degan: come leggete Rosa tratta la materia con una perfetta lucidità. Mette in evidenza con chiare parole, la modalità con la quale la finanza europea si impossessa dello Stato (egiziano) secondo la più canonica prassi usuraia e, una volta che l’indebitamento è diventato insostenibile, lo priva della sovranità in materia economica imponendo le proprie “ricette”.
Quelle ricette che Rosa osserva e descrive nel suo libro L’Accumulazione del Capitale, ora vengono servite sul piatto dei Paesi cosiddetti in via di sviluppo, con il nome di “piani di aggiustamento strutturale”, dal Fondo Monetario Internazionale.
Rosa in un sogno, mi ha confermato:

“Non cambia mai nulla nel metodo. Il capitale promuove sempre la stessa ricetta.
Ciò che avevo verificato era questo: per il capitale europeo si decidono nuovi
balzelli e i contadini sono spremuti e fustigati, finché gli interessi, il cui servizio
era stato sospeso, ricominciano ad essere corrisposti.”

Giusi Di Crescenzo: Cara Daniela, leggo solo oggi

Un po’ di inerzia e una moltitudine assurda di mail insensate che fanno confusione sulle mie caselle … e mi ero persa questa tua che è invece strabiliante.

Sono, direi, allibita per la lucida sintesi con cui Rosa Luxenburg più di cent’anni fa additava i reati contro l’umanità da parte di sistemi economici predatori che sono esattamente gli stessi della contemporaneità e che non vengono mai additati come tali.
L‘effetto gravissimo di una certa propaganda politica ma anche di una certa riflessione politica che vorrebbe essere “alternativa” è ridurre le responsabilità della catastrofe a cui stiamo assistendo – a livello nazionale e globale – ai singoli atti o alle singole  politiche di parte anziché ad un SISTEMA innanzi tutto culturale che necessita di un cambiamento di paradigma e non certo di misere politiche frammentarie che stanno dentro lo stesso paradigma che ci hanno portato fin qui.
Questa mi sembra la difficoltà più grande da affrontare in un dibattito che amerei si aprisse al fine di decifrare lucidamente quanto sta  succedendo intorno a noi !!!!
Grazie per lo spunto di riflessione !

Daniela Degan: Grazie Giusi, sono d’accordo. Penso che sia necessario alzare il nostro sguardo e provare rischiando!
So che non è semplice, so che le nostre vite, spesso, non ci hanno fatto volare in alto, ma credo che proprio in questo gruppo sappiamo volare in alto, molto più in alto di altre donne e uomini perché abbiamo appreso altri strumenti che si possono usare!
Morena Luciani Russo a novembre ha tenuto un bellissimo seminario su “Donne in Volo” anche solo la
preparazione e la concentrazione sui compiti dati, mi ha permesso di fare un volo alto e altro sulle molte cose
da fare, ora non vi voglio tediare sulle riflessioni mie personali, ma se metto insieme le parole di Rosa, i nostri lavori, le capacità e i talenti, la rilettura della Quinta cosa sacra, insomma la complessità, emerge una nuova possibilità, una nuova era ….. è nelle nostre mani!
Non ultimo in questi giorni la visita a Firenze della Mostra su attività artistiche di Marina Abramovic e la lettura della sua biografia, nonché la visione del film Capri-Revolution di Martone mi stanno mostrando dinamiche, possibilità, intuizioni che alla luce del tutto e della complessità mi dicono di procedere …. consapevole che lungo la strada si trovano sempre ostacoli, zavorre, paure, che bloccano!
Andiamo avanti con il coraggio di Rosa, andiamo avanti con le nostre molteplici capacità e i nostri talenti, il sistema ha provato a bloccarli, ma chi sa di averli, sappia usarli con rigore, pratica e disciplina da Streghe!
Facciamo molta attenzione a chi di tutto questo se ne potrebbe appropriare, prodomo sua, ma credo che stante le nostre capacità vedremo come le antiche sibille!
Vi abbraccio