Matres Matutae, un piccolo tesoro campano – Manuela Candini

Manuela Candini, docente all’Accademia delle Belle Arti di Bologna e Crona, ci manda queste immagini non troppo conosciute di un piccolo tesoro campano, le Matres Matutae, nome liberamente traducibile in “Madri della luce che ritorna” e venerate come protettrici delle partorienti. La loro caratteristica principale consiste nella postura regale (sedute in trono, come a partire dalla neolitica dea di Catal Huyuk) e nei fagottini che avvolgono gli/le infanti, anche otto in alcuni casi, tenuti in grembo.

Si tratta di foto scattate nella zona che comprende il Museo Provinciale Campano di Capua e la basilica di Sant’Angelo in Formis/San Michele Arcangelo. La zona, lungo i terrazzamenti occidentali del monte Tifata, è un’area di santuari dedicati ai culti delle acque fin dai tempi preistorici; che ha conosciuto nel corso dei millenni le varie stratificazioni attraverso cui sono passati tutti i luoghi la cui memoria è arrivata fino a oggi. Dell’epoca romana rimane la traccia di un tempio dedicato a Diana Tifatina. Periodo VI- I secolo A.C.

http://www.provincia.caserta.it/museocampano/articoli.asp?catID=16&scatID=6