L’arte di Octavia Monaco

La mia propensione alla reverie ha trovato iniziale ambito elettivo nel settore dell’editoria per ragazze/i, illustrando fiabe e leggende pubblicate in vari paesi del mondo.

Nel tempo ho acquisito sempre più consapevolezza e quindi determinazione nel perseguire il mio appassionato interesse per l’universo archetipico soprattutto femminile.

Il confronto fertile con le teorie a partire dalle scoperte archeologiche della mito-archeologa Marija Gimbutas ha generato in me una emozionante esperienza di ri-conoscimento e ha definito all’inizio e tuttora circoscrive l’ambito della cerca – non solo iconografica – fondata sul tema della Grande Madre.

Mitologema che mi ha, tra l’altro, permesso di concepire come più significanti i tempi trascorsi nelle terre delle materne radici natali, maturando un senso di stupore oltre che di incanto per quella realtà rurale, antica e a tratti magica, che ho potuto testimoniare.

Attualmente, lasciata alle spalle l’editoria, è attraverso la mia opera artistico-pittorica che mi prefiggo di dare voce, ovvero immagine, per spontanea tensione, all’universo del Feminino Sacro.

Ritengo inoltre che questo tema antropologico sia di notevole importanza non solo personale, in quanto capace di integrare, veicolare e recuperare quei valori che richiamano in ogni essere umano la coscienza della propria più fondamentale e originaria essenza. Fonte sorgiva, che sopravvive archetipica nell’imaginerie, nonostante il rovinoso progressivo distacco dai luoghi della naturalità regolati dai ritmi ciclici e nonostante tutti i tentativi di rimuovere la loro pregnante valenza anche simbolica.

OCTAVIA MONACO nasce nel 1963 a Thionville nel nord della Francia da padre italiano del Salento e madre spagnola della Galicia. A sei anni si trasferisce in Italia, a Bologna, dove vive e lavora

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