Il paradigma e le pratiche dell’Economia del Dono Materno – Genevieve Vaughan

L'Economia del dono - Genevieve Vaughan

Come “migliorare” il paradigma e le pratiche dell’Economia del Dono Materno

Creare una immagine in prospettiva, mettendo il donare in primo piano e gli scambi in secondo piano

Imparare ad usare “le lenti” del dono

Riconoscere che il donare costituisce la radice materna della soluzione e che lo stesso scambio costituisce la radice astratta del problema

Interpretazione e riconoscimento

  1. Riconoscere che la creazione delle relazioni avviene con il nutrimento a senso unico durante la prima infanzia
    1. Riconoscere che nel modello materno A da qualcosa a B e che B riceve da A la concezione primaria e il modello relazionale, che è reversibile e anche ripetibile in molti modi.
    2. Questo dare e ricevere costituisce il “sistema operativo” fondamentale. Non è soltanto uno schema fondamentale diffuso di pensieri e pratiche, ma costituisce anche le lenti attraverso le quali vediamo e interpretiamo il mondo.
  2. Riconoscere che numerosi progetti già esistenti di economia del dono derivano dai processi e dai valori del dono materno. Ecovillaggi, agricoltura alternativa, permacultura, giardini urbani, reti di condivisione come Non Acquistare Nulla, larga parte dell‘attivismo e del volontariato, i doni via internet: Wikipedia, il software libero, la condivisione di testi via mail, le liste di nominativi e i sistemi per chattare, molti aspetti delle arti e delle iniziative intellettuali. Aspetti del lavoro delle professioni di cura e di aiuto, anche se si svolgono all’interno della economia di scambio.
  3. Interpretare l’attivismo come un dono di scambi sociali e connetterlo con il dono materno.
  4. Vedere e dare valore al dono nella propria vita privata e nella vita interiore di ciascuno, ai doni che ognuna/o dispensa
    1. Comunicando informazioni utili, soddisfacendo i bisogni di altri sul piano cognitivo e della comunicazione
    2. Riconoscendo le necessità altrui e contribuendo a soddisfarle
      – riconoscendo che sono stati soddisfatte le esigenze di ciascuno da parte di altri e attraverso l’ambiente
      – riconoscendo la funzione della ricettività creativa di tutti gli altri/altre (che potrebbe anche essere un lavoro)
    3. Creando delle relazioni comuni tra i doni del mondo e le offerte di una attenzione congiunta
    4. Relazioni mutue con altri in quanto donatori e riceventi
  5. Riconoscere i falsi metalivelli delle leggi, dell’etica e delle religioni, che escludono le origini dell’economia del dono materno e che prendono in considerazione e considerano il “sistema operativo” soltanto un fatto eccezionale: altruismo o buone azioni o spirito di sacrificio!
  6. Rendersi conto del fatto che lo scambio (qualcosa in cambio di qualcosa d’altro) è soltanto una variazione del donare, un doppio dono diventato obbligatorio.
    1. Riconoscere che lo scambio è una distorsione del donare, cambiando dei valori da altri orientati all’io con molte conseguenze negative, che alla fine diventano un parassitismo dello scambio rispetto al dono.
    2. Riconoscere che questo parassitismo è formato da una economia dello scambio che prende qualcosa dall’economia del dono, che da qualcosa allo scambio

Strategie

  1. Riconoscere che tutti e tutte siamo prigionieri di un sistema negativo e predatorio senza rendercene conto, tanto da dare qualcosa quando è possibile a chi è altrettanto bloccata/o al suo interno.
  2. Riconoscere che l’economia del dono è qualcosa che stiamo già attuando a molti livelli.
  3. Livello personale
      1. Chiamarlo dono quando ciò avviene
      2. Riconoscere e soddisfare dei bisogni quando è possibile
      3. Evitare l’imbarazzo di costumi e abitudini che denigrano il dare e il ricevere
      4. Essere rispettose/i (mai esercitare un potere su qualcuno/qualcosa)
  4. Livello sociale
      • Presentare l’idea del dono materno al movimento dell’economia del dono
      • Presentare l’idea dell’economia del dono materno al Movimento Femminista
      • Presentare l’idea dell’economia del dono ai ricercatori/ricercatrici che si occupano di maternità, dell’infanzia e dell’età minorile
      • Presentare l’idea dell’economia del dono materno agli economisti/e in quanto economia alternativa
      • Riconoscere che cosa stiamo già facendo noi stesse/i
        – Fisicamente, con l’allattamento
        – In modo interpersonale
        – Internamente
        – Con le persone del nostro ambiente
        – Socialmente, politicamente e personalmente
      • Riconoscere come i Nativi Americani e altri popoli indigeni hanno fatto e stanno ancora facendo su questo tema e quindi in che modo molti dei loro processi, valori, tradizioni più profonde e le soluzioni ai relativi problemi  sono differenti da quelli del capitalismo patriarcale
      • Riconoscere lo sfruttamento del dono e quindi il carattere parassitario del capitalismo e dei meccanismi degli scambi che lo muovono.
        – Vedere come il mercato ostacola la utilizzazione sistematica dei doni
        – Vedere come collaboriamo nella nostra oppressione e in quella degli altri
      • Riconoscere le “nuove” forme di sfruttamento del dono attuate dal capitalismo, come la mercificazione di internet e del capitalismo della sorveglianza e, come dice Vandana Shiva, il saccheggio della Rivoluzione Verde, la privatizzazione delle acque, dei semi e dei fertilizzanti, la brevettazione dei geni e delle specie e la mercificazione dei vaccini per affrontare la pandemia.
        – Navdanya per la salvezza dei geni è un progetto donato
        – Analizzare i tentativi positivi di economia del dono su internet, come Wikipedia e il Progetto Gutemberg
        – Praticare la spiritualità della Dea, che implicitamente fa riferimento al dono materno
        – Praticare le filantropia come dono per il cambiamento sociale esterno al contesto dell’economia di scambio
      • Creare dei progetti dimostrativi del dono – spazi aperti, centri per pensionati, progetti di spiritualità della Dea, conferenze gratuite, scuole gratuite o a basso  costo, mezzi di trasporto gratuiti
      • Esperienze di vita individuali di economia del dono vissute come scelta
      • Gruppi che per loro scelta vivono l’economia del dono
      • Pellicole, giochi, siti su Facebook, uso di YouTube utilizzati per presentare l’economia del dono
      • Negozi liberi, reti che condividono prodotti agricoli, biciclette gratuite, autostop
      • Permacultura, giardini urbani
      • Gruppi solidali: giustizia antirazzista, immigrati, senzatetto, LGBTQ, detenuti   nelle carceri, centri di donne, Donne in Nero, sostegno ai neonati e alle madri, gruppi contro la tratta e contro la violenza sessuale
      • Programmi governativi: contro la povertà e per l’istruzione
      • Buy Nothing, botteghe per doni gratuiti
      • Progetti per erogare doni all’interno del mercato di scambio: banche del tempo, monete alternative, denaro senza interessi
      • Università e altri progetti online per doni e assistenza gratuita. Stanford Care e Charter per assistenza gratuita
      • Ogni tipo di volontariato, vigili del fuoco volontari, volontari per emergenze
      • Grandi entità sociali come Save The Children, Amnesty International, Medici Senza Frontiere, anche se talvolta hanno aspetti commerciali, offrono sempre doni
      • Gruppi ambientalisti e animalisti, per il salvataggio e la protezione delle specie
      • Altri gruppi, come ad esempio Al Anon e così via
      • Gli aspetti di gratuità delle professioni di cura, chi assiste malati e anziani, chi offre terapie e servizi medici, che anche quando sono retribuiti hanno una componente di dono quando risolvono dei problemi o soddisfano delle esigenze

Cosa fare?

  • Continua a procedere
  • Realizza molti piccoli progetti
  • Aumenta la presa di coscienza, come si afferma con gli scambi in favore del dono
  • Riconosci il dono quando esiste già
  • Elabora teorie avendo sempre in mente il dono unilaterale
  • Fai crescere ragazzi e ragazze secondo il modello materno
  • Costruisci comunità con persone aventi caratteristiche materne
  • Segui studi concernenti l’Economia del Dono
  • Segui gli studi matriarcali
  • Crea comunità alternative che abbiano il dono come obiettivo finale
  • Integra i movimenti avendo il dono come base

Sono convinta che cercare la soluzione dei problemi sia una specie di attività di dono, come pure la soddisfazione di un bisogno.

Ciò mi porta a includere il dono in tutte le innumerevoli iniziative rivolte al cambiamento sociale, poiché le persone in quanto homo donans hanno il dovere di risolvere i problemi creati dal sistema Capitalista Patriarcale

Di seguito sono indicate alcune delle interazioni di dono già esistenti all’interno del sistema. Ho anche incluso alcune delle loro trasformazioni in scambi tipici di mercato (appaiono nelle liste che seguono come separate da un trattino)

  • Maternità e cura da parte di una madre
  • Lavori casalinghi
  • Condivisione del cibo
  • Cura dei bambini da parte di gruppi di madri
  • Cure familiari in senso lato e lavoro domestico salariato
  • Rapporti di buon vicinato
  • Servizi prestati senza contropartite
  • Una varietà di compiti svolti in forma di aiuto e di volontariato
  • Vigili del fuoco volontari
  • Sorveglianza reciproca di quartiere
  • Fare l’amore – prostituzione e sfruttamento della prostituzione,
  • Passaggi in auto – trasporti pubblici
  • Muoversi con l’autostop – servizi di tassì, auto a noleggio
  • Biciclette gialle
  • Dormire sul divano – letto e colazione
  • Donazione di sangue e di organi – compravendita di sangue e organi
  • Programmi in 12 fasi – terapie commerciali
  • Enti caritatevoli – organismi non governativi che raccolgono denaro
  • Filantropia
  • Filantropia per il cambiamento sociale
  • Attivismo per il cambiamento sociale
  • Solidarietà per il cambiamento sociale
  • Energia solare e eolica – privatizzazione del solare, del vento, ecc.
  • Benessere – burocrazia del benessere
  • Sussidi governativi
  • Aiuto legale – professioni legali
  • Curare – industria sanitaria
  • Rimedi degli indigeni – Big Pharma
  • Giardinaggio – agroindustrie
  • Letame – fertilizzanti chimici
  • Semi riprodotti naturalmente – semi sterili
  • Scelte basate su esperienze di vita – scelte influenzate dalla pubblicità
  • Volontariato politico – compravendita di voti alle elezioni
  • Notizie vere, mezzi di comunicazione stile indie – notizie commerciali manipolate
  • Movimenti dei contadini senza terra (Movimento Sem Terra)
  • Esperienza zapatista
  • Tentativi politici come il bolivarismo e Morales
  • Rimesse degli emigrati verso i paesi di origine
  • Movimento Arcobaleno
  • Movimento Burning Man
  • Festival musicale delle donne nel Michigan
  • Spazi di servizio di Nipun Mehta
  • Ristoranti con pasti sospesi
  • Il movimento dei circoli del dono (Alpha Lo)
  • Shikshantar, la città dell’apprendimento
  • Schumacher College
  • Persone che vivono senza usare il denaro (come Heide Marie Schwermer, Mark Boyle e altri)
  • Città in transizione – Comunità recintate
  • Localismo – Imperialismo delle imprese
  • Comunità del dono
  • Tameera
  • Findhorn
  • Permacultura
  • Giardini urbani
  • Guerriglia dei giardini
  • Economia del dono su internet – sorveglianza e data base
  • Facebook, Twitter – sorveglianza e data base
  • Software libero – software commerciale (obsolescenza programmata)
  • Wikipedia
  • Motori di ricerca
  • Firefox
  • Programmi di formazione gratuiti on line – indottrinamento
  • Assenza di copyright, beni comuni creativi
  • Forme ibride tra dono e scambi
  • Monete alternative
  • Raccolta pubblica di fondi
  • Economia condivisibile

Di recente, sono state fatte molte ricerche sull’altruismo e la generosità. Tra le tante, vedi: Science of Generosity (Scienza della Generosità) www.generosityresearch.nd.edu

Altra fonte è il The Center for Building a Culture of Empathy (Centro per la costruzione di una cultura dell’empatia)

Un’altra, lo Stanford Center for Compassion and Altruism (Centro Stanford per la Compassione e l’Altruismo) http://ccare.stanford.edu/

Appendice

Ecco alcuni cambiamenti di prospettiva che ho sostenuto nel libro Il Dono nel Cuore del Linguaggio che uscirà in italiano nel 2022 e che possono aiutare a pensare l’economia del dono in tutte le sue manifestazioni.

Paradigma dello scambio Paradigma del dono
La cura materna non è economica La cura materna è economica
La cura materna non è
una ‘base’ economica
La cura materna è una ‘base’ economica
e ha una ‘sovrastruttura’
Il mercato crea abbondanza Il mercato crea scarsità
La comunicazione è scambio La comunicazione è pratica del dono
unilaterale alternata
Scambio di doni Alternanza nel dono, non scambio
Donatore attivo-ricettore passivo Donatore attivo-ricettore attivo
Bambini solipsistici Bambini altercentrici socialmente interattivi (nuove ricerche sull’infanzia)
Parità di scambio, debito e obbligo producono relazioni umane positive Il donare e ricevere produce
relazioni umane positive
La percezione è un’attività sui generis La percezione è selezione e ricezione (materne) dei doni percettivi
Il linguaggio è espressione di sé Il linguaggio è la soddisfazione dei bisogni comunicativi e cognitivi
Il linguaggio si basa su una Grammatica universale ereditata Il linguaggio si basa sullo schema
del dono e sulle sue estensioni
Il linguaggio è governato da regole Il linguaggio utilizza le strutture
dello schema del dono che tutti apprendono nell’infanzia dalla cura materna
La comunicazione è scambio La comunicazione è pratica unilaterale
alternata del dono
Il linguaggio si basa su domande e risposte Il linguaggio si basa sulla “lettura del pensiero”
Sintassi come rispetto delle regole Sintassi come doni ai doni
La soggettività è agency (facoltà di far accadere le cose, di intervenire sulla realtà, di esercitare un potere causale) La soggettività è agency nel donare modellata sul dono materiale e sulla costruzione del dono del linguaggio, ma l’identità include anche la ricettività creativa
Offerta e domanda effettiva Doni e bisogni
Il problema è il capitalismo, il mercato azionario, l’economia della conoscenza Il problema è lo scambio in sé e l’eliminazione del modello della pratica del dono
Contratto sociale Strutture condivise di implicazione
Un’idea ristretta di appagamento del bisogno come utilitaristica… Un’idea estesa dei bisogni, compresi i bisogni psicologici, cognitivi, comunicativi, spirituali, eccetera
A valore d’uso e valore di scambio Aggiungere il valore-dono
Epistemologia basata sulla classificazione Epistemologia basata sul dono
Il linguaggio come scambio Il linguaggio come pratica del dono… lo scambio come linguaggio alterato
Il denaro come convenzione o simbolo di valore Il denaro come parola/modello incarnata
Il mercato come un fatto normale
e inevitabile della vita
Il mercato come “prolungamento della mente”, processo di concettualizzazione esosomatica
della comunità umana alienata
Possiamo creare un mercato migliore Possiamo risolvere i nostri problemi
solo al di fuori del mercato
Le femministe dovrebbero affermarsi nel mercato Le femministe dovrebbero smantellare il mercato e ricominciare da zero sulla base della pratica
del dono/cura

 

Genevieve Vaughan