Edito da Le Civette Saggi, per Venexia Editrice, Il Mito della Dea è giunto finalmente in Italia dopo 25 anni dalla sua prima pubblicazione grazie all’impegno di Luciana Percovich.
Nel libro è ricostruita la storia dell’evoluzione della coscienza umana dalla fase della sacralità e sintonia con la natura, venerata come Grande Madre per lunghissimi millenni durati dal paleolitico all’età del bronzo, a quella tuttora dominante affermatasi con la vittoria delle religioni monoteiste e trascendenti, che ha prodotto effetti disastrosi sia sulla psiche umana che sul rapporto con la vita del pianeta.
Uno studio monumentale che si presenta come una sintesi di agile lettura e riccamente illustrata su temi di vitale attualità non solo per la spiritualità femminile, ma per tutti quanti hanno a cuore un futuro diverso. Marija Gimbutas definì questo testo “un magnum opus indispensabile per chiunque si accosti allo studio della genesi e dello sviluppo delle idee religiose”.
In occasione della sua uscita il libro è stato presentato quest’anno a Roma, Pescara e a Foggia; le relazioni realizzate per l’evento hanno prodotto interessanti spunti di ricerca che abbiamo voluto condividere su questa pagina.
Relazioni
Il mito della Dea: evoluzione di un immagine – Studio iconografico di Alessandra de Nardis
I video
Luciana Percovich
Edito da Le Civette Saggi, per Venexia Editrice, Il Mito della Dea è in Italia grazie al suo impegno che svolge come curatrice della collana Le Civette Saggi per la Venexia Editrice. Luciana è una della quattro cofondatrici di Autrici di Civiltà dove segue la sezione Le radici del Sacro per la ricerca delle radici storiche e mitologiche dei tempi prima del patriarcato, l’immaginario religioso dei monoteismi e gli effetti della mancanza del “divino femminile” sulla psiche più profonda di donne e uomini. Questo video è la sua presentazione del libro avvenuta a Pescara.
Alessandra de Nardis
Il lavoro realizzato per la presentazione di Foggia e Pescara presenta una sequenza di diapositive che mostrano una particolare interpretazione delle rappresentazioni più antiche della dea.
Molte delle immagini che compongono il lavoro sono state realizzate da lei stessa durante i viaggi intrapresi alla ricerca di iconografie della dea spesso nascoste da storie e culture che ne hanno prevaricato la sorgente. Alessandra è una della quattro cofondatrici del sito Autrici di Civiltà di cui è la webmaster. Per una migliore visione del materiale rimandiamo alla sequenza di diapositive.
Chiara Eusebio
Il suo intervento è incentrato sulla seconda parte del libro, in particolare: il mito di Adamo ed Eva e la figura di Maria di Nazareth. La narrazione biblica di Adamo ed Eva racconta il capovolgimento della civiltà della Dea.
- Eva che nasce dalla costola di Adamo inverte l’ordine della creazione.
- Il Serpente da simbolo di vita e generazione diventa il demonio tentatore.
- Eva inaugura la morte senza rinascita, frutto della colpa.
Maria di Nazareth, oltre ad essere una figura che fa da contraltare ad Eva, rappresenta un ponte, una connessione tra la civiltà della Dea e il patriarcato occidentale. Infatti viene considerata la più recente incarnazione della Dea Madre che l’umanità occidentale “cristiana” si è data. È il suo stesso nome a collegarla alla tradizione della Grande Madre: Maria, dal latino “mare” significa “mare”. Da dove le grandi dee nascono come la Sumera Nammu, Iside, Afrodite … Mare come abisso acquoso, grembo primordiale della vita …
Maria Laura Leone
Paletnologa e ricercatrice di Arte Preistorica, Maria Laura Leone ha presentato il suo lavoro “Antenate di Puglia” focalizzando così nel territorio pugliese la ricerca che nel libro spazia in tutta l’Euroasia.
La Puglia è una regione principe nell’aver restituito reperti archeologici estremamente importanti e significativi per la ricerca delle radici del sacro. Il suo blog di ricerca lo trovate a questo indirizzo: Artepreistorica.com