Ancora su Maria Celeste Crostarosa – Il Magistero divino della Madre

Un nuovo invito alla lettura del libro Maria Celeste Crostarosa – Il Magistero divino della Madre di cui abbiamo già parlato.
Questa forma di presentazione differisce da quella presente nel libro che si rivolge ad un pubblico che abita mondi diversi come quello monastico, accademico e della “politica prima”. E’ scritta pensando a chi sa della civiltà della dea ma ignora come può presentarsi nel nostro tempo.
Mariagrazia Napolitano

Non è usuale presentare un libro che riguarda l’esperienza mistica di una religiosa del 700 in un sito che ha come nome Autrici di Civiltà.

Eppure è proprio del suo essere Autrice di Civiltà che voglio parlare.

Ma posso farlo a due condizioni:

  1. Che liberiamo questa donna dal contesto storico e religioso di appartenenza.
  2. Che ci concediamo l’ipotesi che la civiltà della dea abbia lasciato tracce di sé nel genoma umano e che l’esperienza mistica la riporti alla luce.

Perché dico questo?

Perché Giulia Crostarosa nella sua esperienza mistica è essenzialmente una Vergine, un corpo femminile che attinge alla sua vision profonda le regole divine su cui fondare un differente ordine umano.

Ma, a guardarle bene, sono le stesse regole che hanno consentito alla signoria femminile di governare e creare per decine di migliaia di anni società umane non bellicose e rispettose dell’ordine sacro della vita cosmica.

Come riprendere in mano queste ancestrali competenze del corpo femminile in un ordine del mondo fondato non sull’Amore ma sulla Malizia, non sulla sacralità della Vita ma su quella della Morte?

La Crostarosa salta a piè pari l’ostacolo invitando a”seguire le pedate di Cristo”.

Lei ha in mente un modello solare di vita cristiana, quello del Cristo Redentore, un corpo divino in carne e ossa, nato da una Vergine sacra, Maria di Nazareth, anche lei figlia divina generata da un’altra Vergine sacra, sua nonna Anna.

Il vangelo della Crostarosa è la vita divina che lei stessa finisce con l’incarnare dopo aver messo a morte la vita umana precedente ed essere risorta ad un ordine di vita divina. Illuminata.

Lei, come in altri modi Simone Weil, porta fino in fondo il suo cammino di conoscenza fino a raggiungere quel limite estremo della libertà umana che chiamiamo morte mistica e che consente di passare da una forma di conoscenza inferiore ad una superiore, quella dell’illuminazione divina, che l’umanità attuale riconosce solo a dio.

Ciò che racconto in sintesi non è una esperienza sciamanica o new age.

E’ l’esperienza che sta accadendo nel qui e ora dell’Umanità e che forse le neuroscienze potranno aiutarci a riconoscere.

La Crostarosa la intercetta fin dalla tenera età di 5 anni e per viverla usa le forme della conoscenza che le offre il suo tempo. Impiega tutta la vita a dare conto di un’esperienza estrema, la relazione mistica, il punto d’appoggio galileano che può sollevare l’intero ordine del mondo, il cristocentrismo intorno a cui ruota la sua sacra scrittura.

Per noi, donne in ricerca di un differente ordine di senso, è stato sorprendente scoprire nel suo Magistero divino il nostro riflesso.

MGN