Madre su Madre
vi ho ritrovate,
la terra da sempre
aspettava paziente
le mie mani rapite
a scostare pietre.
Pietra dopo pietra
vi ho ritrovate
mentre nel cielo
luna e sole
disegnavano archi millenari
e inascoltati.
Le ossa danzarono
davanti ai miei occhi
raccontando le storie,
io vidi le tracce
dei loro passi dimenticati,
come la terra che le aveva
accolte e seppellite.
Nacqui in un freddo inverno dell’Est,
nell’Atene del Nord,
lì dove anche il sole nasce
a riscaldare l’erba grassa
ed il grande fiume
serpeggiante.
Tutto sembrava mi parlasse,
erbe e sassi
foglie e radici
tronchi e stagioni
e ancora terra,
nella quale mi adagiavo
baciando il cielo
e le sue promesse.
Poi arrivò il tempo
in cui diventai
una Costellazione Errante,
disegnavo rotte e percorsi
illuminando crocicchi
bui e desolati.
Arrotolando finalmente la Storia
su nuove direzioni
e nuovi abissi da scoprire.
Lì dove essa è sconosciuta
e disconosciuta.
Riscrissi l’alfabeto
e i suoi nuovi segni,
una nuova lingua
emerse dalla terra
a chiedere ragione e Luce.
Per millenni tessero
il nostro silenzio,
per millenni non avemmo
sponde,
ma per millenni
lasciammo le nostre tracce
silenziose,
con le nostre mani
scolpimmo i nostri corpi
morbidi e sacri
e ne riempimmo il mondo.
Giorno dopo giorno
verrà il tempo
che le lunghe scie luminose
di questa Costellazione Errante
alzeranno il cielo.
Brunella Campea