“Non troveremo mai un fine per la nazione né una nostra personale soddisfazione nel mero perseguimento del benessere economico, nell’ammassare senza fine beni terreni. Non possiamo misurare lo spirito nazionale sulla base dell’indice Dow-Jpnes, nè i successi del paese sulla base del Prodotto Interno Lordo. Il PIL comprende anche l’inquinamento dell’aria e la pubblicità delle sigarette, e le ambulanze per sgombrare le nostre autostrade dalle carneficine dei fine-settimana. Il PIL mette nel conto le serrature speciali per le nostre porte di casa, e le prigioni per coloro che cercano di forzarle. Comprende programmi televisivi che valorizzano la violenza per vendere prodotti violenti ai nostri bambini. Cresce con la produzione di napalm, missili e testate nucleari, comprende anche la ricerca per migliorare la disseminazione della peste bubbonica, si accresce con gli equipaggiamenti che la polizia usa per sedare le rivolte, e non fa che aumentare quando sulle loro ceneri si ricostruiscono i bassifondi popolari. Il PIL non tiene conto della salute delle nostre famiglie, della qualità della loro educazione o della gioia dei loro momenti di svago. Non comprende la bellezza della nostra poesia o la solidità dei valori familiari, l’intelligenza del nostro dibattere o l’onestà dei nostri pubblici dipendenti. Non tiene conto né della giustizia nei nostri tribunali, né dell’equità nei rapporti fra di noi. Il PIL non misura né la nostra arguzia né il nostro coraggio, né la nostra saggezza né la nostra conoscenza, né la nostra compassione né la devozione al nostro paese. Misura tutto, in breve, eccetto ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta.” <fn>https://ilblogdellamente.com/robert-kennedy-discorso-pil/</fn>
18 Marzo del 1968 – Robert Kennedy – dopo tre mesi veniva ucciso!
Come mi hanno insegnato le mie amiche femministe, stavolta parto da me!
Era il 2007. Il mio gruppo “Laboratorio Itinerante della decrescita di Roma” stava preparando un laboratorio sul PIL. E così scrivevo in lista: Car@ decrescent@, ieri pomeriggio Federica ed io ci siamo incontrate e abbiamo provato a riflettere in prima battuta sul nuovo laboratorio avente ad oggetto il PIL. Abbiamo lavorato sulla relazione di Fede fatta in occasione di una lezione all’Università della durata di circa due ore …. così abbiamo tolto una parte che ci sembrava consistentemente accademica (contabilità nazionale, ecc). Poi abbiamo cominciato a vedere alcuni indici che avevamo a portata di mano, sulla povertà, sugli aiuti dei paesi ricchi e quindi ci siamo lasciate trascinare da altre cose: grafici e questioni varie. Fede ridimensiona quindi la sua relazione e metterà in evidenza:
- come si calcola il PIL
- aspetti critici
- esternalità
- conclusioni
MA ADESSO ARRIVA IL BELLO … I GIOCHI CHE AVEVO LETTO SAREBBE BELLO PROVARLI INSIEME MAGARI CHIAMANDO ALTRI AMICI PER COSTRUIRE ALTRI LABORATORI E CHIUDERE QUESTO DEL PIL CON UNA SORTA DI RAPPRESENTAZIONE DAL VIVO DELLE
ESTERNALITA’. CI SIAMO MORTE DAL RIDERE … QUESTA PARTE COSi’ CREATIVA SAREBBE VERAMENTE DIVERTENTE FARLA TUTT@ INSIEME … E COSI’ BUTTIAMO LI’ LA PROPOSTA DI VEDERCI PER LAVORARE SU QUESTO ASPETTO SEMPRE INSERITO ALL’INTERNO DEL TERZO LABORATORIO.
Si propone, se siete d’accordo, di spostare al 10 maggio il laboratorio in modo che abbiamo il tempo per vederci magari anche due volte per organizzare questa parte … (o anche solo una volta se siamo brav@ …). La proposta è di vederci per lavorare (con cartelloni elastici e pennarelli ecc. ) a Casa Pace e scrivere così l’intero programma del laboratorio sul PIL …. dobbiamo per esempio decidere il nome… chi fa cosa … e darci i compiti in modo che FEDE fa la relatrice (esperta), ma noi tutt* possiamo affiancarla e darle man forte. Insomma questo per ora è tutto. Dite che cosa ne pensate.
Baci Federica e Daniela <fn>Così nascevano i nostri laboratori. Questo era il terzo che costruivamo con questa modalità. Quindi raccolto il consenso sulla proposta, mandammo questa mail: TERZO LABORATORO SU DECRESCITA – ROMA
carissimi tutt*, avete già avuto modo di seguire il primo laboratorio sulla decrescita del 21 dicembre 2006 quando abbiamo giocato con la decrescita e immaginato una definizione? … oppure vi siete persi il secondo laboratorio del 6 gennaio a Fonte Nuova … dove c’era anche una splendida befana? TRANQUILL@…. Potete godervi il TERZO LABORATORIO sulla DECRESCITA a Roma segnate in agenda la data 10 MAGGIO 2007 ORE 19 – PRESSO CASA PACE -VIALE TRASTEVERE 66: questa volta parleremo della “seduzione autoritaria” del PIL … indagheremo su quali sono le esternalità, come si calcola il PIL e gli aspetti critici … ma sempre con la possibilità di giocare anche su aspetti tecnici e seri come questi ….. insomma staremo insieme due ore e mi auguro che la modalità preparata con il gruppo “LABORATORIO PERMANENTE DELLA DECRESCITA” di Roma sia di vostro gradimento. Segue l’invito che stiamo preparando …. Grazie da parte di tutti noi Alessio, Alessandro, Alberto, Daniela, Francesca K, Federica, Marco Federico, Paolo e Tania.</fn>
E questa in sintesi l’agenda del 3^ Laboratorio:
AGENDA DEL LABORATORIO SUL PIL
1) NELL’ATTESA Di INIZIARE… SE TI VA … P.I.L. Pensieri In Libertà
Scrivere su un cartellone cosa pensi che sia il PIL. Ogni persona è invitata ad esprimere il suo pensiero sul PIL.
2) PASSAPORTO (con chitarra!) PRESENTAZIONE DEI PARTECIPANTI
Si può utilizzare il PASSAPORTO PARLANTE (da fare a coppie). Le coppie è preferibile che si scelgano per distanza, vale a dire preferire una/ compagna/o che non si conosce, con due minuti per ciascuno per presentarsi all’altro/a e un minuto ciascuno/a per presentare a tutt@ il/la propri/a compagno/a.
Se si superano i tempi … si suona la chitarra
3) PRESENTAZIONE PIL …COS’E’?
Ci muoviamo nel regno dei conti economici nazionali, cioè di quel sistema di equazioni che in due parole ci vogliono descrivere il circuito del reddito: QUANTO REDDITO E’ STATO PRODOTTO IN UN TERRITORIO E DA CHI, A CHI VIENE DISTRIBUITO E COME LO USA. Principe di questo regno è il PIL.
Cos’è il PIL?
IL PIL MISURA QUANTO E’ STATO PRODOTTO DAL SISTEMA ECONOMICO E SCAMBIATO SUL MERCATO<fn>In realtà nel PIL sono incluse alcune tipologie di “autoconsumo” cioè di produzioni destinate al consumo da parte del produttore stesso: si tratta della produzione agricola che viene consumata direttamente dal produttore e dalla sua famiglia; di una quantifcazione del valore dell’attività di manutenzione della casa fatta in proprio dal proprietario</fn>, AL NETTO DI QUELLO CHE E’ STATO SPESO PER PRODURLO
Dal grano al pane: un esempio di cosa è il PIL . Attenzione:
– Il PIL non è il profitto: nel PIL sono compresi anche i redditi da lavoro dipendente
4) COSA C’è… E COSA NON C’è… COSA CI PIACE … E COSA NON CI PIACE
- C’è tutto ciò che si scambia sul mercato, non c’è quello che non si scambia sul mercato: cura dei figli, baratto, volontariato, auto-riparazioni, auto produzioni … e poi tutto ciò che può avere un grande valore ma non è monetizzabile: tempo libero, affetti, qualità del nostro ambiente, qualità dei rapporti umani, ecc.
- CONTIENE cose che hanno un valore in moneta ma che possiamo definire eticamente discutibili: LAVORO NERO, PRODUZIONE DI ARMI,… in futuro anche l’economia illegale <fn>l’inserimento dell’economia illegale nel sistema dei conti nazionali è allo studio almeno nei paesi europei; l’idea nasce fondamentalmente dalla necessità di avere dati comparabili per tutti i paesi UE. Per capirsi: il PIL dell’Olanda contiene prostituzione, droghe, perché in quel paese sono legali, mentre il PIL dell’Italia non li include. Così il PIL per abitante dell’Olanda è più alto del PIL per abitante dell’Italia.</fn>!
- E’ un NUMERO SOLO: ci dice chi ha prodotto e quanto; non ci dice la ricchezza a chi va: chi beneficia della ricchezza prodotta?
- Non tiene conto delle ESTERNALITA’: se per produrre un bene la fabbrica inquina un fiume, il fiume si deteriora … Ma il deterioramento del fiume non fa diminuire il PIL, anzi … le spese per ripristinare la qualità del fiume lo faranno aumentare!
- C’è il valore di scambio… e il valore d’uso? Una macchina costa più di un chilo di pane, ma senza una macchina si può vivere, senza pane no. Nel PIL entra il valore della macchina e del pane per quello che costano sul mercato: se aumenta la produzione di automobili il PIL aumenta di più di quanto aumenterebbe se aumentasse la produzione di pane.
5) “Abbiamo la febbre e ce la prendiamo col termometro” ovvero è il PIL che non ci piace oppure è ciò che rappresenta?
Definito il PIL, ci interessa cambiarlo o spostare l’attenzione sul problema di fondo? Ci interessa cambiare il PIL o il sistema di riferimento?
IL PIL FA IL SUO MESTIERE, MA DA SOLO NON ESAURISCE LA REALTA’
L’attenzione che informazione e politica mettono sul PIL è specchio di un sistema economico e sociale che
- intende il valore basato sula redditività, sulla produttività, trascurando etica, affettività, solidarietà, socialità
- intende la soddisfazione dei bisogni possibile solo acquistando merci sul mercato
- prescinde dai costi sociali e ambientali, anzi li vede come opportunità di crescita ulteriore
- La realtà è più complessa: AMPLIARE LO SGUARDO OLTRE IL PIL
C’è parte della realtà quantificabile, già quantificata e vorremmo che la ricchezza di altri indicatori entrasse nella testa dei politici (indice di sviluppo umano, contabilità ambientale,…)
Affiancare indicatori di altra natura al PIL fa emergere le contraddizioni: ad esempio, il PIL aumenta e aumenta anche la concentrazione di CO2 nell’aria, l’incidenza dei tumori, la riduzione di acqua potabile… A cosa diamo priorità? E’ un problema politico, non un problema statistico! Questo impone maggior consapevolezza nei policy maker e negli attori sociali, per fare scelte ponderate e coscienti.
Ma attenzione: NON VOGLIAMO CHE TUTTO SIA QUANTIFICATO O QUANTIFICABILE
C’è una parte di realtà non quantificabile e che forse è l’essenza della vita: non ha un valore di mercato ma vale più del PIL mondiale … Questa ci sta molto a cuore, ha bisogno di cura e attenzione, deve tornare ad essere la priorità!
6) VALUTAZIONE –> BALLO TONDO FINALE!