Pubblichiamo un estratto tradotto in italiano del Manifesto Eco-femminista, FARE PACE CON LA TERRA attraverso la Diversità, la Mutualità, la Non violenza e la Cura;
redatto da Diverse Women for Diversity – D.W.D., Dehradun, India, marzo 2023, il Manifesto è stato presentato a Roma, alla Casa Internazionale delle Donne il 5 giugno 2023, da Vandana Shiva
Estratto dal Manifesto
Eco-femminista
FARE PACE CON LA TERRA
(Diverse Women for Diversity)
Illustrazione copertina: Marine d’Aboville
© 2023 Navdanya International – Edizione italiana
Noi donne, in tutta la nostra vibrante e favolosa diversità, abbiamo assistito a una crescente aggressione contro lo spirito umano, la mente umana e il corpo umano e alla continua invasione e aggressione verso la Terra e verso tutte le sue diverse specie. E siamo infuriate. Chiediamo ai governi, alle organizzazioni internazionali, alle imprese transnazionali e agli uomini che condividono la nostra rabbia, di affrontare la crisi causata dalla creazione delle monocolture e dall’erosione, segregazione e destinzione della diversità biologica e culturale.
Insistiamo affinché coloro che vogliono affrontare la crisi ascoltino le donne e si facciano guidare dalle donne, dalle popolazioni indigene, dagli agricoltori e da chi ha già sollevato queste istanze a livello locale. Chiediamo di ascoltare la saggezza e la conoscenza di coloro i quali hanno saputo dimostrare il proprio impegno e buona gestione conservando la diversità che oggi celebriamo.
Dichiarazione dei Principi Fondativi di DiverseWomen for Diversity, emessa dalla rete DiverseWomen for Diversity 25 anni fa.
Estratto dal Manifesto Eco-femminista “Fare pace con la Terra”
L’80% della biodiversità ancora esistente nel mondo si trova nelle terre indigene. È giunto il momento per chi detiene il potere di iniziare ad ascoltare le donne, le popolazioni indigene e i piccoli agricoltori che stanno proteggendo le nostre sementi e il nostro cibo. Il cibo è vita e va difeso. Il potere politico deve essere trasferito a chi collabora con Madre Natura e vive in armonia con la Terra.
L’umanità si trova a un bivio in questo momento di crisi mondiali sovrapposte. Da questo crocevia emergono due modi di interpretare e immaginare il rapporto degli esseri umani con la Terra. Da un lato, c’è la visione del mondo che considera la natura come qualcosa di meccanico, morto, un deposito di risorse per l’uso umano, e che ha scatenato sofferenze e distruzioni di massa per tutte le forme di vita sulla Terra. Questa visione meccanicistica vede il mondo come una macchina e non come unsistema vivente auto-organizzato.
Le macchine non si evolvono né si adattano.
Agire come se il mondo fosse una macchina produce una realtà in cui i processi e i sistemi viventi vengono minati e distrutti. Secondo questa visione del mondo, per garantire il futuro sono necessarie false soluzioni tecnologiche come il gene editing, gli alimenti sintetici e la finanziarizzazione della natura. In realtà, queste modalità artificiali e meccanicistiche di produzione alimentare negano le relazioni simbiotiche essenziali tra esseri umani, piante, animali e microrganismi e, a loro volta, negano il potenziale di conservazione e rigenerazione della rete della vita.
Donne diverse e di ogni estrazione sociale stanno creando una nuova solidarietà, dimostrando che le culture guidate dalle donne esistono in pace da molto tempo su questa Terra. Al Vertice mondiale sull’alimentazione del 1996 abbiamo dichiarato, di fronte all’agro business industriale, che la sovranità alimentare deve essere lasciata nelle mani delle donne, perché l’agricoltura industriale crea malattie, carestie e distruzione ecologica.
Il movimento Diverse Women For Diversity(DWD), composto da donne provenienti da tutto il mondo, ha continuato a riunirsi nel corso degli anni nella convinzione che le nostre differenze di contesto, la varietà delle nostre voci e la varietà dei modi in cui esprimiamo la cura, siano fondamentali per resistere all’imposizione dell’uniformità industriale.
Le culture diverse guideranno la strada verso il futuro.
Oggi, il movimento DWD dimostra che le donne sono ancora una volta all’avanguardia nella difesa della biodiversità, della libertà dei semi e della sovranità alimentare. Sono attiviste, scienziate e studiose in prima linea nel dare forma a nuovi paradigmi scientifici ed economici. e donne stanno rivendicando la sovranità delle sementi e costruendo la sicurezza alimentare in tutto il mondo.
Come custodi di semi e produttrici di cibo, come madri e consumatrici, le donne sono impegnate nella creazione di un sistema alimentare più in linea con i processi ecologici della Terra, con la salute delle persone, i diritti umani e la giustizia sociale.
Le donne della rete DWD sostengono la promozione, la protezione e la pratica della diversità: biologica, culturale, economica, politica e dei sistemi di conoscenza. Continueranno a condividere e a rivendicare i beni comuni, i saperi fondamentali per la vita e le vere scienze della vita, che sono radicate nell’epistemologia ecofemminista e indigena. Invitano a celebrare i semi, simbolo della vita e delle potenzialità future, riconoscendo che il rinnovamento e la conservazione della biodiversità sono possibili solo attraverso donne diverse per cultura, bisogni e creatività.
Sostengono la libertà dei semi, la libertà delle persone, la libertà della Terra e la libertà di ogni specie vivente. Sostengono la conservazione della diversità e l’impegno a favorire il fiorire di alternative nella società e nella natura, nei sistemi economici e nei sistemi di conoscenza. Le donne del collettivo DWD, diverse per cultura, etnia, religione, condizioni socio-economiche, hanno un obiettivo comune: la diversità biologica e culturale come fondamento della vita sulla Terra. Si battono per l’autosufficienza, l’autodeterminazione e la solidarietà a livello locale e globale.
La visione del mondo ecofemminista si propone di rovesciare le gerarchie di potere ormai istituzionalizzate e di iniziare a sanare il tessuto logorato della vita.
L’epistemologia e l’ontologia ecofemminista e indigena seguono i principi ecologici fondamentali delle leggi della natura: l’interconnessione,
l’interrelazione e l’interdipendenza di tutti gli aspetti della creazione e della vita. Poichè la Madre Terra è un essere vivente e senziente.
I sistemi di conoscenza indigeni nascono da una profonda e storica comprensione dei principi ecologici, delle leggi della natura e della sostenibilità ecologica. Hanno preservato e garantito sistemi di vita sani e la sopravvivenza dei propri popoli nel corso dei secoli. Si tratta di una visione di interconnessione che riconosce che tutti gli esseri umani sono parte della natura, non separati. Che vede la natura e le donne non come oggetti da sfruttare per le gerarchie di potere, e che nessun essere umano è superiore ad un altro, a prescindere da genere, cultura, lavoro e mezzi di sostentamento. Piuttosto, ci vede tutti come un’unica famiglia terrestre di esseri senzienti, che hanno il diritto di vivere ed evolvere attraverso l’amore e la cura.
Il paradigma ecofemminista richiede una transizione verso sistemi ecologici locali e biodiversi che lavorino in armonia con la natura, al fine di guarire noi stessi e la Terra. Dai microrganismi del suolo, alle piante e agli animali, al cibo e ai microbiomi, tutto èconnesso attraverso la biodiversità. La diversità nei sistemi alimentari, la diversità nelle sementi, la diversità negli alimenti e nelle economie è necessaria. Così come la biodiversità della vita collega tutto, lo stesso vale per la diversità culturale, linguistica e di lotta. La diversità è il filo che ci unisce.
L’economia della vita è un’economia di cura. La parola Economia deriva dalla parola greca Oikonomia – Oikos significa Casa – le persone e la Terra hanno un ruolo centrale nella gestione della nostra casa, della casa dell’umanità, della Madre Terra e di tutti gliesseri senzienti che la abitano.
L’economia consiste nel vivere in armonia con gli altri e nella reciprocità. L’economia non è uno strumento di competizione o di potere che conduce all’inimicizia e alla guerra. Si tratta di vivere in pace, con cura e reciprocità. L’economia riguarda la generosità della vita, la gioia del presente e del mondo naturale. L’economia non è uno strumento di estrazione o di separazione; è un atto materno, innato non solo nella donna ma anche nell’uomo premuroso e compassionevole.
L’economia ecofemminista si basa sulla libertà- la libertà di ogni persona, uomo o donna, di accudire e curare i propri figli, le proprie famiglie e comunità, e di trasmettere la conoscenza e l’amore reciproco e verso laTerra, in armonia con il ritmo e i cicli di tutti gli esseri senzienti del pianeta.
Il ruolo evolutivo delle donne nel plasmare un mondo in cui la giustizia, la salute, la condivisione, l’armonia e l’equità sociale
prevalgano sulle azioni individualiste e sui profitti a breve termine deve essere recepito a livello globale negli organismi governativi e politici come una questione prioritaria.
Il futuro del cibo e della vita sulla Terra, così come le soluzioni all’emergenza ecologica, non possono essere trovate nella logica e nelle mani di coloro che l’hanno causata. Le soluzioni sono nelle mani delle donne, dei contadini che praticano l’agroecologia, dei movimenti e delle reti sociali che resistono alla distruzione della natura e della società.
La pace con la Terra inizia con lo sviluppo diforme di conoscenza e di vita non violente, con l’ascolto della natura e con lo studio delle specie che sono state qui molto prima di noi. Le economie non violente si basano sul riconoscimento e sul rispetto dei contributi creativi della terra, delle donne, delle culture indigene, degli agricoltori e dei lavoratori.
Le soluzioni alle crisi globali esistono già escaturiscono dalla creazione di culture basate sull’interconnessione e sulla rigenerazione, nonché sulla cura delle nostre relazioni con il cibo, la natura e la comunità. È necessario prendere coscienza delle connessioni che offrono l’opportunità di rigenerare la terra, la nostra salute, le nostre economie alimentari e le culture alimentari attraverso un’agricoltura reale che si prenda cura della terra e della salute delle persone.
Il prossimo passo dell’evoluzione umana consiste nel liberarsi dell’antropocentrismo e della visione meccanicistica del mondo, per vivere insieme nella democrazia della vita e della Terra. Nella democrazia della Terra non esistono specie privilegiate. La Terra stessa è intelligente e ogni essere sulla Terra è auto-organizzato e intelligente.
L’intelligenza non è esclusiva degli esseri umani, né degli uomini rispetto alle donne. La vita in sé è intelligente.
Come esseri coscienti, intelligenti e amorevoli, possiamo immaginare e coltivare un futuro di pace e non violenza, di abbondanza e benessere per tutta l’umanità. Per farlo, è necessario modificare consapevolmente la nostra mentalità in favore della diversità, della reciprocità, della non violenza e della cura.
La lotta per la verità non è solo un nostro diritto in quanto cittadini liberi di società libere. È il nostro dovere di cittadini della Terra.
In questo momento della nostra evoluzione, ci impegniamo a rivendicare il nostro futuro attraverso relazioni di cura con la biodiversità della vita sulla terra e con la diversità delle culture dell’umanità, fondate sul principio dell’intelligenza vivente, della mutualità, della non-violenza e della cura.
Appello all’Azione per Fare Pace con laTerra
Libertà dei Semi
Il seme è la fonte della vita. È l’impulso spontaneo della vita a esprimersi, a rinnovarsi, a moltiplicarsi, a evolversi in perpetuo nella libertà. Il seme è l’incarnazione della diversità bioculturale. Contiene milioni di anni di evoluzione biologica e culturale del passato e il potenziale di millenni di futuro in divenire. Il diritto degli agricoltori a custodire, scambiare, selezionare, riprodurre e vendere le sementi costituisce il cuore della libertà dei semi. Da alcuni decenni la sovranità dei semi è minacciata, perché il seme è stato deliberatamente trasformato da risorsa rinnovabile e autorigenativa ad una merce brevettabile e non rinnovabile. La condivisione e la non-appropriazione dovrebbero applicarsisi a alla biodiversità e alle risorse genetiche, sia alle conoscenze ad esse associate.
Continueremo a promuovere la selezione partecipativa, la conservazione, la condivisione e la libertà dei semi. L’unica opzione possibile per sviluppare resilienza di fronte ai cambiamenti climatici è coltivare diversità. Sono stati i piccoli agricoltori e custodi dei semi, in particolare le donne, a selezionare e produrre i semi nel corso della storia dell’agricoltura. L’agro biodiversità delle sementi deve rimanere nelle mani dei piccoli agricoltori, che siano liberi di scambiare, selezionare, coltivare, dare nuova vita alle sementi vive lasciandole evolvere.
La libertà dei semi e la biodiversità sono allabase della libertà alimentare e della resilienza climatica. Ci impegniamo a difendere la libertà dei semi come libertà delle diverse specie dievolversi in integrità, auto-organizzazione ediversità.
Resilienza Climatica
Oggi stiamo assistendo al tentativo delle multinazionali dell’agribusiness, in collaborazione con il World Economic Forum, di dirottare la narrativa della transizione offrendo soluzioni tecnologiche ad effetto rapido, solitamente proposte come soluzione ecologiche, grazie ad una intensa campagna di greenwashing.
Non accettiamo l’agricoltura industriale come soluzione alla crisi climatica e al problema della fame. Non riconosciamo false soluzioni al cambiamento climatico come la geoingegneria, l’agricoltura “climate-smart”, “intelligente per il clima”, le sementi “migliorate” con l’ingegneria genetica o i meccanismi finanziari dicompensazione come i “biodiversity offset”.
Una transizione globale verso sistemi alimentarie agricoli biodiversi e locali è fondamentale sia per la mitigazione e l’adattamento ai cambiamenti climatici, sia per garantire la sovranità alimentare,
la salute generale degli ecosistemi e delle persone, la capacità di generare mezzi di sussistenza ed economie sane, la garanzia diequità e giustizia.
Milioni di agricoltori, custodi di semi, giardinierie comunità locali stanno già costruendo questa alternativa che ringiovanisce il pianeta, un seme alla volta.
Salute
Esortiamo una risposta olistica e integrata all’attuale emergenza sanitaria. La ricchezza della biodiversità nelle nostre foreste, nelle nostre fattorie, nel nostro cibo,
nel nostro microbioma intestinale rende il pianeta, le sue diverse specie, compresi gli esseri umani, più sani e più resistentia parassiti e malattie. Ciò significa abbandonare il paradigma dell’agricoltura e del commercio globalizzato, ad alta intensità di combustibili fossili e di sostanze chimiche, industrializzato e ora digitalizzato.
Questo modello è la causa principale della nostra attuale crisi sanitaria e non fa che aumentare la nostra separazione dalla Terra. Chiediamo invece che venga effettuata una transizione verso sistemi locali, biodiversi ed ecologici di produzione e distribuzione delcibo, al fine di guarire noi stessi attraverso la guarigione della Terra.
Cibo
Il cibo è fonte di nutrimento e di vita, non una lista di nutrienti isolati. Se coltivato con metodo biologico, in terreni vivi, con metodi che supportano la biodiversità e la salute del nostro ambiente, il cibo ricco di nutrienti e privo di sostanze chimiche è la base della nostra salutee della nostra cultura alimentare.
Ogni persona deve poter essere orgogliosadelle proprie radici, delle proprie specialitàregionali, dei propri gusti unici. Ciimpegneremo a trasformare il modo in cuipensiamo al cibo per porre fine all’uniformitàdel gusto. Il cibo è un pilastro delle nostrediverse identità, parte delle nostre culture e deinostri rapporti con la natura. Mangiare è unatto politico. Mangiare è un atto ecologico.
Democrazia della Terra
Ci impegniamo a creare democrazie viventi partecipative e a resistere a tutti i tentativi di sabotare le nostre democrazie attraverso gli interessi dei potenti. Ci organizzeremo secondo i principi della condivisione, dell’inclusione, della diversità e del dovere di prenderci cura del Pianeta e gli uni degli altri. Ci impegniamo a vivere consapevolmente come Cittadini della Terra, riconoscendo che la Comunità della Terra include tutte le specie e tutti i popoli nella loro ricca e vibrante diversità. Pianteremo i semi del cambiamento verso una nuova Cittadinanza Planetaria e una nuova Democrazia Terrestre basata su giustizia, dignità, sostenibilità e pace.
Diversificazione
Continueremo a sostenere le pratiche tradizionali che ci permettono di diversificare i nostri sistemi agro-alimentari e i nostri sistemi produttivi senza bisogno di aumentare il nostro consumo energetico.
Continueremo a incoraggiare e supportare le pratiche di allevamento animale che si sviluppano in armonia con gli ecosistemi e i sistemi alimentari che rispettano la stagionalità.
Lavorare nel rispetto dei cicli stagionali e co-esistere in ecosistemi complessi che integrano anche gli animali ci permetterà di diversificare i nostri sistemi agro-alimentari.
Il ruolo dei giovani
I giovani hanno un ruolo importante nel mantenere viva la diversità e ampliarla. Riconosciamo l’importanza di flussi alternativi di informazione e comunicazione per trasmettere i nostri messaggi. La nostra missione di auto-organizzazione richiededi essere in grado di comunicare i nostri valori auna nuova generazione di donne, agricoltori eagricoltrici, attiviste/i climatici e cittadine/i del mondo.
Un ulteriore modo per facilitare la trasmissione intergenerazionale dei saperi legati al cibo è sviluppare programmi di formazione e apprendimento sull’Ecologia.
È importante educare e sensibilizzare giovani studenti e studentesse di tutte le età sul tema del cibo e del funzionamento degli agro-ecosistemi, dal seme alla tavola.
Celebrazioni
Raccoglieremo, condivideremo e trasmetteremo i nostri saperi tradizionali, i racconti e le leggende, antichi e nuovi, sulla nascita della vita e del mondo. Il Racconto e la Celebrazione sono mezzi preziosi con la Natura. Le giovani generazioni possono essere ispirate e coinvolte attraverso il recupero di canti, celebrazioni e festività che hanno a che fare con l’agricoltura, i raccolti, le stagioni, e incoraggiarle a contribuire con le loro canzoni e le loro danze.
Custodi della Diversità Biologica e Culturale
Le donne e gli agricoltori custodiscono la biodiversità degli ecosistemi e li mantengono vivi e in salute.
È necessario proteggere le comunità che preservano e la diversità ecologica e biologica degli ecosistemi che moltiplicano, riconoscendo e supportando il loro ruolo di custodi della biodiversità.
I contadini devono essere riconosciuti come guardiani e custodi degli ecosistemi. Attraversol’uso di pratiche e approcci olistici e agroecologici possiamo avviare una trasformazione verso un sistema più equo, più sostenibile e più sano per noi e per il Pianeta. Per combattere la fame, abbiamo bisogno di una equa redistribuzione del cibo, della terra e della ricchezza. Quando la biodiversità sarà universalmente riconosciuta come patrimonio bioculturale dei popoli indigeni, delle donne e dei piccoli agricoltori, capiremo che è solo attraverso la perseveranza di questi popoli, delle loro lingue, dei loro saperi e delle loro pratiche che riusciremo a fermare il degrado ecologico.
Noi, come rete di donne, vediamo nella condivisione, nella cooperazione, nella non violenza e nell’educazione olistica la strada per un mondo più ecologico, generoso e libero dalla fame.
Economia della cura
Le economie locali basate sulla Cura e sulla protezione della Terra generano forme di lavoro significative, mentre provvedono ai nostri bisogni e al nostro benessere. La Cura della Terra rigenera le risorse naturali, la biodiversità e l’economia.
Le economie di cura si basano sul riconoscimento dei beni comuni e dei beni pubblici – la cura della terra e la condivisione delle risorse comuni della terra.
Ci impegniamo a creare reti di produttori-consumatori che localizzino i sistemi alimentari e incoraggino la coesistenza, l’autosufficienza, la cura amorevole e permettano alle economie rurali di prosperare.
Le economie locali di cura si basano sul recupero, la rigenerazione e il rinnovamento attraverso la localizzazione e il decentramento per ridurre l’impronta ecologica, aumentare le opportunità economiche e il benessere delle persone e delle comunità e rafforzare la coesione comunitaria.
Non prenderemo parte a sistemi di produzionee consumo, compresi l’alimentazione e l’agricoltura industriali, che distruggono i processi ecologici della Terra, i suoi suoli e la sua biodiversità e che costringono milioni di persone a trasferirsi e a sradicarsi dalle loro terre.