Un estratto dal nuovo libro di Vandana Shiva Oneness vs. the 1%: Shattering Illusions, Seeding Freedomn – Chelsea Green Publishing, August 2020)
A marzo 2015, Bill Gates mostrò un’immagine del coronavirus durante un TED Talk e disse al pubblico che sarebbe stata la più grande catastrofe del nostro tempo. “La vera minaccia per la vita”, disse, “non sono i missili, ma i microbi”.
Quando cinque anni dopo, la pandemia di coronavirus ha colpito la terra come uno tsunami, ha rimesso in uso il linguaggio di guerra descrivendo la pandemia come “una guerra mondiale”.
“La pandemia di coronavirus mette tutta l’umanità contro il virus”, disse.
In effetti, la pandemia non è una guerra. La pandemia è una conseguenza della guerra. Una guerra contro la vita.
Il meccanismo del pensiero connesso all’estrattivismo come macchina da soldi, ha creato l’allucinazione che gli esseri umani siano separati dalla natura, e che la natura sia materia prima morta e inerte da sfruttare.
Ma, al contrario, noi siamo parte del Bioma. E siamo anche parte del Viroma. Bioma e Viroma siamo noi. Quando dichiariamo guerra alla biodiversità delle nostre foreste, alle nostre coltivazioni e alle nostre viscere, facciamo la guerra a noi stessi.
L’emergenza sanitaria del coronavirus è inseparabile dall’emergenza dell’estinzione delle specie, della perdita di biodiversità e dei cambiamenti climatici.
Tutte queste emergenze sono radicate in una visione del mondo meccanicistica, militarista e antropocentrica che considera gli esseri umani separati e superiori agli altri esseri viventi.
Esseri che possiamo possedere, manipolare e controllare. Tutte queste emergenze attecchiscono in un modello economico basato sull’illusione di crescita e avidità illimitate, che violano i confini planetari e distruggono l’integrità degli ecosistemi e delle singole specie.
Nuove malattie emergono perché un’agricoltura globalizzata, industrializzata e inefficiente invade gli habitat, distrugge gli ecosistemi e manipola animali, piante e altri organismi senza alcun rispetto per la loro integrità e la loro salute. Siamo globalmente collegati dalla diffusione di malattie come il coronavirus perché abbiamo invaso le case di altre specie, abbiamo manipolato piante e animali, abbiamo coltivato monocolture per per profitto e avidità.
Mentre abbattiamo le foreste, trasformiamo le fattorie in monocolture industriali che producono sostanze tossiche e alimenti nutrizionalmente vuoti; mano a mano, le nostre diete si degradano a causa della lavorazione industriale con prodotti chimici di sintesi e ingegneria genetica e mentre perpetuiamo l’illusione che la terra e la vita siano materie prime da sfruttare per profitto, ci stiamo davvero connettendo. Ma invece di connetterci su un continuum tra salute, salvaguardia della biodiversità, integrità e auto-organizzazione di tutti gli esseri viventi, esseri umani compresi, siamo connessi attraverso la malattia.
Secondo l’International Labour Organization (OIL), “a causa della crisi economica creata dalla pandemia, quasi 1,6 miliardi di lavoratori dell’economia informale (che rappresentano i più vulnerabili sul mercato del lavoro), su un totale mondiale di due miliardi e una forza lavoro globale di 3,3 miliardi, hanno subito danni massicci alla loro capacità di guadagnarsi da vivere. Ciò è dovuto alle varie misure di lockdown che hanno coinvolto le loro attività e/o al fatto che lavorano nei settori più colpiti”.
Secondo il World Food Programme, un quarto di miliardo di persone non avranno più mezzi di sussistenza e 300.000 di esse potrebbero morire di fame ogni giorno per i prossimi tre mesi. Anche queste sono pandemie che stanno uccidendo le persone. Uccidere non può essere una ricetta per salvare vite umane.
La salute riguarda la vita e i sistemi viventi. Non c’è “vita” nel paradigma della salute che Bill Gates e i suoi seguaci stanno promuovendo e imponendo al mondo intero.
Gates ha creato alleanze globali per imporre analisi e prescrizioni per ogni problema di salute. Dà soldi per definire i problemi e poi usa la sua influenza e il suo denaro per imporre le soluzioni. E in questo processo, diventa più ricco. l sui “finanziamenti” si traducono in una cancellazione della democrazia e della biodiversità, della natura e della cultura. La sua “filantropia” non è solo filantrocapitalismo. È filantroimperialismo.
La pandemia da coronavirus e il lockdown hanno rivelato ancora più chiaramente come siamo stati ridotti a oggetti da controllare; i nostri corpi e le nostre menti ridotte a nuove colonie da invadere.
Gli imperi creano colonie, le colonie si appropriano delle risorse delle comunità indigene e le trasformano in miniere da cui estrarre materia prima per profitto.
Questa logica lineare ed estrattiva è incapace di vedere le relazioni intime che sostengono la vita nel mondo naturale. È cieca rispetto alla diversità, ai cicli di rinnovamento, ai valori del dono, della condivisione, alla potenzialità dell’auto-organizzazione e della mutualità. È cieca di fronte ai rifiuti che crea e alla violenza che scatena.
L’esteso lockdown da coronoavirus è stato un esperimento di laboratorio per un futuro senza umanità.
Il 26 marzo 2020, al culmine della pandemia da coronavirus e nel mezzo del lockdown, Microsoft ha ottenuto un brevetto dalla World Intellectual Property Organization (WIPO). Il brevetto WO 060606 dichiara che “L’attività del corpo umano associata ad un’attività fornita ad un utente può essere utilizzata in un processo di mining di un sistema di criptovaluta …”
L’ ”attività corporea”’ che Microsoft vuole analizzare include le radiazioni emesse dal corpo umano, le attività cerebrali, il flusso di liquidi corporei, il flusso sanguigno, l’attività degli organi, il movimento del corpo, tipo il movimento degli occhi, il movimento del viso e il movimento muscolare e ogni qualsiasi altra attività che possa essere rilevata e rappresentata da immagini, onde, segnali, testi, numeri, gradi o qualsiasi altra informazione o dato.
Il brevetto è una rivendicazione di proprietà intellettuale sui nostri corpi e sulle nostre menti.
Nel colonialismo, i colonizzatori si arrogano il diritto di prendere la terra e le risorse delle popolazioni indigene, di estinguere le loro culture e la loro sovranità e, in casi estremi, di sterminarle. Il brevetto WO 060606 è una dichiarazione di Microsoft che il nostro corpo e la nostra mente sono le sue nuove colonie. Siamo giacimenti di importante “materia prima”: i dati forniti dai nostri corpi. . Non siamo esseri sovrani, spirituali, coscienti, intelligenti che prendono decisioni e fanno scelte con saggezza e valore etico riguardo il possibile impatto delle nostre azioni sul mondo naturale e sociale di cui siamo parte e al quale siamo inestricabilmente legati; noi siamo “utenti”. Un “utente” è un consumatore senza scelta nell’impero digitale.
Ma questa non è la totalità della visione di Gates. In effetti, è ancora più sinistra: colonizzare le menti, i corpi e gli spiriti dei nostri figli prima ancora che abbiano l’opportunità di apprendere gli aspetti e le sensazioni della libertà e della sovranità, a cominciare dai più vulnerabili.
Nel maggio 2020, il Governatore di New York Andrew Cuomo ha annunciato una partnership con la Fondazione Gates per “reinventare l’istruzione“. Cuomo ha definito Gates un visionario e ha sostenuto che la pandemia ha creato “un momento nella storia in cui possiamo effettivamente incorporare e far avanzare [Gates] idee…tutti questi edifici, tutte queste aule fisiche, perché, con tutta la tecnologia che abbiamo?”
In effetti, Gates ha cercato di smantellare il sistema di istruzione pubblica degli Stati Uniti per due decenni. Per lui gli studenti sono miniere di dati. Ecco perché gli indicatori che promuove sono la frequenza, l’iscrizione all’università e i punteggi di test di matematica e lettura, perché questi possono essere facilmente quantificati e estratti. Nel reinventato modello d’istruzione, i bambini saranno monitorati attraverso sistemi di sorveglianza per verificare se sono attenti mentre sono costretti a prendere lezioni a distanza, da soli a casa. La distopia è quella in cui i bambini, non andando mai più fisicamente a scuola, non avranno la possibilità di giocare, non avranno amici. È la visione di un mondo senza società, senza relazioni, senza amore e amicizia.
Mentre guardo il mondo futuro dei Gates e dei Tech Barons, Vedo un’umanità ulteriormente polarizzata e divisa in un gran numero di “persone inutili” che non hanno posto nel nuovo impero. Gli inclusi nel nuovo Impero saranno poco più che schiavi digitali.
Oppure possiamo resistere. Possiamo gettare il seme di un altro futuro, possiamo rafforzare le nostre democrazie, reclamare i nostri beni comuni, rigenerare la terra come membri di un’unica Famiglia su questo Pianeta, unici, ma interconnessi nelle nostre diversità. È un futuro più sano. È quello per cui dobbiamo lottare. È quello che dobbiamo rivendicare.
Siamo sull’orlo dell’estinzione. Permetteremo alla nostra umanità fatta di esseri viventi, coscienti, intelligenti e autonomi, di essere estinta da una macchina avida incapace di porre fine a colonizzazione e distruzione e che non conosce limiti? O fermeremo la macchina e difenderemo la nostra umanità, libertà e autonomia per proteggere la vita sulla terra?
Vandana Shiva è una pensatrice e attivista ambientale di fama mondiale, leader nell’ International Forum on Globalisation e nello Slow Food Movement. Direttrice di Research Foundation for Science, Technology and Ecology. Conduce instancabili crociate per i diritti di agricoltori e contadini e delle donne; è autrice ed editrice di una ventina di libri influenti, tra cui Making Peace with the Earth (Fare pace con la Terra, Feltrinelli 2012); Soil Not Oil; Globalisation’s New Wars; Seed Sovereignty, Food Security: Women in the Vanguard; Who Really Feeds the World?
Il suo ultimo libro è Oneness vs the 1% (Chelsea Green Publishing, August 2020)