Parole, parole, parole…

In questi tempi, in cui nuovi mezzi di comunicazione si susseguono ed imperversano senza sosta, è assolutamente necessario conoscere bene il significato profondo e completo di ogni termine che viene usato dagli apparati istituzionali, dai governi e dai nuovi movimenti.

Le parole emergono, si diffondono, vengono deformate e svilite, perdono rapidamente di valore e di significato. Spesso non si parla, non si riflette, ma si rilanciano termini alla moda, poi si lasciano cadere e si passa ad altro termine che le persone comuni sembrano capire, ma che per l’ennesima volta sarà sostituito perché usurato e svuotato di senso.

Oggi come non mai sento l’esigenza di provare a fissare bene i valori di alcune parole che vengono utilizzate, attingendo da libri, narrazioni storiche, significati economici ecc. Operando in questo modo, attraverso un sapere anche alternativo, e mantenendo un profondo spirito critico, possiamo riuscire a capire i perché vengono adottate certe parole e non altre, per quale motivo e per quale significato hanno un qualche valore e per capire alla fine con molta cautela se accettarla tra le nostre “parole chiave” e quindi continuare ad usarle, per evitare di essere indotti a salire sulla giostra dei valori d’uso di breve durata o di banalità che assurgono ad emblema di politiche economiche di meri imbonitori.

A titolo di esempio, eccone alcune oggi, per breve tempo, molto diffuse, e che saranno presto seguite da altre, anche esse di breve vita, ma che saranno tutte usate con scopi politici ed economici (questi sì di lunga durata), di cui dobbiamo essere coscienti e vigili, per non subire in modo passivo le loro influenze malefiche, o come dice Serge Latouche, tossiche.

Parole leggere, ingannevoli, che rispondono a scopi precisi ma non evidenti.

Ve ne suggerisco alcune, consapevole che sia necessario guardarci dal loro uso equivoco e abuso propagandistico, perché non si può prescindere dalla portata e dall’obiettivo che si insinua nelle stesse parole.

Vi propongo con cadenza periodica di analizzarne alcune insieme ad una breve nota bibliografica, in modo che ogni persona possa poi indagare meglio secondo le proprie esigenze.

Le prime tre sono: lo Sviluppo, la Crescita, la Megamacchina.

Successivamente prepareremo: sviluppo sostenibile, green economy, economia circolare, economia della ciambella, green new deal, la sostenibilità. Una sorte di abbecedario per rendere visibile l’obiezione alla crescita e per smascherare cosa c’è dietro alla truffa della crescita e della sostenibilità.

Daniela Degan